Radici

Quando il Buddha sollevò un fiore e battè le palpebre, Kasyapa sorrise. Il Buddha disse “Io posseggo il tesoro dell’occhio della verità, la mente ineffabile del Nirvana. Li consegno a Kasyapa”

(Keizan- Denkoroku. La trasmissione della luce.)

Nella tradizione Zen Sōtō, come in tutte le scuole Buddhiste, l’insegnamento si trasmette “da maestro a discepolo” secondo una catena ininterrotta che si fa risalire a Buddha Shakyamuni.

Il nostro dōjō è stato fondato dal Maestro Massimo Daido Strumia, ed è attualmente guidato dal suo successore nel Dharma Elena Seishin Viviani.


Massimo Daidō Strumia Rōshi

Nacque a Torino nel 1950 e si avvicinò al Buddhismo appena diciottenne. Allievo di Taisen Deshimaru rōshi, fondò il primo Dōjō zen – luogo di pratica – in Italia col sostegno e la collaborazione di François-Albert Soji Enku Viallet. Fu discepolo laico di Kōshō Uchiyama rōshi e, nel 1980, fu ordinato monaco da Kōhō Watanabe rōshi, sotto la cui guida studiò per sette anni, praticando nei monasteri Antai-ji, Eihei-ji e Zuiō-ji, completando così la formazione religiosa prevista dal Sōtō Zen Shu per gli insegnanti.

Al suo ritorno in Italia, nel 1987, come Kōkusai Fukyoshi (“Maestro missionario buddhista incaricato per l’insegnamento all’estero”), fondò l’Enku Dōjō e l’associazione “Il Cerchio Vuoto”, di cui è stato rispettivamente Guida Spirituale e Presidente fino al 2010, anno della sua morte. Negli oltre quarant’anni della sua opera ha seguito vari gruppi di pratica e tenuto conferenze, seminari, ritiri di meditazione buddhista zen nel Nord Italia.

È autore di Presenza Consapevole e Il Cammino del Cercatore, entrambi pubblicati presso le edizioni Psiche di Torino. In rappresentanza dell’Unione Buddhista Italiana, è stato membro fondatore dell’Interfaith Committee, il Comitato Interfedi costituito in occasione dei Giochi Olimpici Invernali Torino 2006, confluito successivamente nel “Tavolo delle Religioni”, consulta religiosa permanente presso il Comune di Torino. Per il suo stile d’insegnamento semplice e diretto, la sua autonomia di pensiero e il rispetto della tradizione, è rimasto nel cuore di tutti coloro che attraverso di lui sono venuti in contatto con la pratica dello zazen, e ne fanno uno dei pionieri dello Zen in Occidente.


Elena Seishin Viviani

Studia e pratica dal 1982. Nel 2010 ha ricevuto la Trasmissione del Dharma dal rev. Massimo Daido Strumia e ne è unica erede. È l’attuale guida spirituale dell’Enku Dojo, unico dōjō riconosciuto dal Maestro Daido Strumia.

Attualmente occupa l’incarico di Tanto (istruttore dei monaci) nel monastero Zen Sōtō Shōbōzan Fuden-ji ed è vicepresidente dell’Unione Buddhista Italiana.

È rappresentante dell’Unione Buddhista Italiana presso il Comitato Interfedi del Comune di Torino.

Sappiate che nei remoti recessi  della valle nebbiosa

Un altro pino sacro passa il freddo inverno